Elettromagnetismo
Nikola Tesla è quindi uno dei maggiori scienziati che hanno studiato l’elettricità ed il
magnetismo e nasce proprio nel periodo in cui Maxwell, un altro genio della fisica,
riunisce la forza elettrica e quella magnetica, affermando che rappresentano due
aspetti diversi dello stesso ed unico fenomeno che oggi conosciamo come
elettromagnetismo.
La corrente elettrica
La corrente elettrica deriva dal movimento di ioni ed elettroni, la materia è formata
da molecole, costituite da atomi. Gli atomi sono composti da un nucleo formato da
protoni e neutroni ed esternamente da orbitali su cui si muovono gli elettroni.
In base alla capacità di spostamento degli elettroni ci sono due categorie di materiali:
gli isolanti e i conduttori. La differenza tra i due materiali sta nel fatto che gli elettroni
negli isolanti sono saldi al proprio nucleo mentre nei conduttori sono più liberi.
Per permettere il movimento degli elettroni e formare una corrente elettrica si deve
creare una tensione, cioè una differenza di potenziale, tra due conduttori, ovvero,
bisogna trasferire elettroni da un capo all’altro del conduttore. In questo modo gli
elettroni si spostano per andare a colmare la differenza di potenziale elettrico tra
i due punti.
Misure elettriche
Per studiare la corrente elettrica si usano tre misure fondamentali: il Volt, l’Ampere e
l’Ohm.
Queste misure indicano la tensione, l’intensità e la resistenza. La tensione permette
alla corrente di “viaggiare”, l’intensità è la quantità di corrente che passa in un secondo
in una sezione di area unitaria di un segmento di filo, mentre la resistenza è appunto
la forza che gli elettroni incontrano in opposizione al loro viaggio.
Ohm riuscì a definire la curva caratteristica dei vari conduttori metallici enunciando
le sue due leggi sperimentali:
1.
la prima dice che l’intensità (i) di corrente è direttamente proporzionale alla
tensione (V) e inversamente proporzionale alla resistenza (R):
i = V/R
2.
la seconda dice che la resistenza (R) di un filo conduttore è direttamente
proporzionale alla sua lunghezza (L) e inversamente proporzionale al suo spessore
(s) sempre tenendo conto del tipo di materiale (k):
R = k L/s
Il magnetismo
Un fenomeno analogo all’elettricità è il magnetismo poiché anche il suo
funzionamento nasce a livello atomico. Miliardi di atomi vicini creano domini
magnetici, ossia gli atomi possono essere paragonati a piccolissime spire percorse da
corrente generata dal moto degli elettroni sugli orbitali. Nella materia, in generale,
questi domini sono disposti in modo disordinato, ma in alcuni materiali naturali, come
la magnetite, questi domini sono indirizzati tutti nello stesso verso e attribuiscono
ad essi le proprietà magnetiche. Esistono altri materiali in cui l’ordine dei domini si può
indurre in modo stabile con diversi metodi e si chiamano sostanze ferromagnetiche.
I magneti
Un magnete ha la capacità di attirare oggetti ferrosi a sé. Due magneti si possono
attirare solo con i due poli opposti perché senno si respingono, un’altra caratteristica
fondamentale dei magneti è il fatto che non si possono dividere i due poli, anche se
divisi i due magneti ottenuti avranno entrambe i due poli.
Oltre alla magnetite, esistono calamite di altro materiale che però in natura non sono
magnetizzati ma vengono magnetizzati con diversi metodi. I più comuni sono tre: per
strofinio, per contatto e per induzione.
Alcuni materiali non possono però essere magnetizzati e altri perdono le loro
caratteristiche se riscaldati o colpiti ripetutamente, perché i domini magnetici non
sono stabili.
Corrente elettrica dai magneti
Come avevamo già detto Maxwell unificò queste forze dando origine
all’elettromagnetismo, basandosi sui fatti sperimentali osservati da Orsted e Faraday
che ovunque c’è elettricità è presente un campo magnetico e che facendo variare o
muovere il campo magnetico si può ricavare elettricità come ad esempio quando
facciamo muovere una calamita all’interno di un filo conduttore raccolto in spire, che si
chiama solenoide. Questo fenomeno si chiama induzione elettromagnetica.
La dinamo della bicicletta è un semplice esempio di un dispositivo che sfrutta questo
fenomeno. Altri esempi sono i carica cellulare ad induzione o anche le cucine ad
induzione.
Le Elettrocalamite
Tra le calamite che possono essere create artificialmente, rientrano anche le
elettrocalamite. Queste per funzionare sfruttano il campo magnetico che viene
generato quando la corrente passa per un filo. Per amplificare questo campo, il filo
conduttore viene disposto a forma di solenoide in modo tale che il campo magnetico
generato dal filo aumenti all’aumentare del numero di spire che avvolgono un nucleo
di ferro. Le elettrocalamite si usano quando servono delle “calamite temporanee”,
come nel campanello di casa.
L’esperimento: la costruzione di
un’elettrocalamita
Ora presento la costruzione di un’elettrocalamita. Per la sua costruzione mi sono
procurato una barra di ferro dolce, di forma cilindrica, del filo di rame smaltato e
quindi isolato (preso da un vecchio trasformatore), una batteria da 9 volt, un
connettore per questa batteria e un piccolo interruttore, ricavato da un vecchio
giocattolo rotto.
Durante il montaggio ho avvolto il filo di rame (con molta pazienza!) attorno alla barra
di ferro, lasciando libere le due estremità del filo. Successivamente ho saldato
l’interruttore tra il filo e il connettore della pila, che infine ho collegato al sistema.
Ho testato subito il suo funzionamento con tanti pezzettini di filo di ferro. I frammenti
di filo di ferro vengono attratti dal nucleo di ferro dolce quando l’interruttore chiudeva
il circuito e passava corrente nelle spire. Gli stessi frammenti cadono invece dal nucleo
di ferro quando si apre l'interruttore e la corrente non passa più nel filo di rame: non
passando corrente nelle spire, non si genera alcun campo magnetico.
© Daniele Caccamo - Istituto Comprensivo “Michele Bello” - Siderno (RC), 2021
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