La musica elettronica

Durante il ‘900 il settore scientifico si arricchisce di nuove scoperte, utilizzabili anche nella pratica di varie discipline e, così, anche in campo musicale si inizia ad utilizzarle. La corrente alternata viene adattata per essere utilizzata al posto di quella continua in tutti i campi, però solo dopo la morte di Tesla viene utilizzata per produrre musica e nel 1950 nasce la musica elettronica. Questo nuovo modo di fare musica, tramite l’utilizzo di strumenti elettrici come gli amplificatori, i sintetizzatori e i microfoni, produce un tipo di suono mai sentito prima. Lungo la seconda metà dell’800, l’invenzione del fonografo introduce la possibilità di registrare suoni, riprodurli e modificarli. Il primo strumento elettronico mai costruito è il telharmonium, noto come dinamofono”, ma le sue dimensioni eccessive sono la causa del suo fallimento. All’inizio del XX secolo viene inventato il triodo (o audion), costituito da 2 antenne, una per controllare la frequenza e l’altra per il volume: produce suoni simili a quelli della voce umana. Il primo vero strumento elettronico è invece londes musicales, inventato nel 1928. Durante gli anni ’30, vengono costruiti i primi strumenti elettronici in grado di emulare i suoni dell’orchestra, mentre durante i primi anni ’40 arrivano i primissimi modelli di sintetizzatori. Negli anni ’50 aumenta la produzione di transistor, valvole che controllano la corrente elettrica, rivoluzionando l’intera industria elettronica. Negli anni ’50 viene inventato anche il modello di sintetizzatore che include il primo sistema di produzione del suono elettronico. La musica elettronica ricorre all’uso dei suoni sintetici. Lungo la prima metà degli anni ’70 vengono introdotte alcune novità: vengono create le prime batterie elettroniche, che producono suoni percussivi. Ma solo a metà dello stesso decennio nascono i primi microprocessori, che permettono ai musicisti di utilizzare il computer con le moderne tecnologie, collegandolo ad altre apparecchiature. Da qui, vengono inventati alcuni generi musicali elettronici e tecniche compositive adoperate nelle colonne sonore dei videogiochi.

Luciano Berio

Uno tra i più grandi musicisti di questa corrente è Luciano Berio. Nasce nel 1925 a Oneglia. Impara il pianoforte da suo padre e in questo periodo conosce le musiche di importanti artisti e si avvicina all’opera. Durante la seconda guerra mondiale viene chiamato alle armi, ma si ferisce ad una mano. Costretto ad abbandonare l’idea di fare il concertista, si dedica alla composizione musicale. La sua prima pubblicazione di un suo pezzo è una suite per pianoforte del 1947. Interessato particolarmente alla musica elettronica, insieme a Maderna, nel 1955 fonda lo “Studio di fonologia Rai di Milano”, dedicato allo studio della musica elettronica. Nel 1965 fonda il Juilliard Ensemble, un gruppo dedito a esecuzioni di questo tipo di musica. Nel 1966 vince il “Prix Italia”. Nel 1987 fonda a Firenze Tempo Reale, centro di ricerca e produzione attivo ancora oggi, con lo scopo di occuparsi di nuove tecnologie nel campo musicale. Diviene presidente dell’accademia Santa Cecilia a Roma. Si occupa di musica fino alla sua morte, avvenuta nel 2003.
il genio di Nikola Tesla
© Daniele Caccamo - Istituto Comprensivo “Michele Bello” - Siderno (RC), 2021
di Daniele Caccamo, 3° D

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